Gli immobili sono come le persone: hanno la loro individualità, la loro storia, il loro vissuto: bisogna conoscerli per comprenderli e conviverci!

In particolare occorre sapere come sono stati progettati gli edifici, su quale terreno e con quali materiali, conoscere l’etica del costruttore: se ha costruito la casa come se fosse destinata ad ospitare i propri i figli o se ha prevalso la logica del profitto.
A parità di tutti questi elementi bisogna poi conoscere anche il vissuto di quell’edificio: se è stato trattato con riguardo nel rispetto del progetto e delle caratteristiche distributive o se si sono abbattuti muri per creare open space o se sono state eseguite ristrutturazioni e/o frazionamenti azzardati con l’inversione della zona giorno con la zona notte e conseguenti stravolgimenti degli scarichi esistenti.

Tutte queste operazioni (e molte altre, perché la fantasia è illimitata!) rischiano di minare l’immobile nella sua integrità e renderlo meno resiliente alle aggressioni esterne, vuoi che si tratti di un sisma, vuoi che si tratti molto più spesso dell’ennesima modifica fatta per soddisfare il cliente di un progettista compiacente.
Quello di cui ci dobbiamo preoccupare non è il proteggersi da un eventuale e semmai anche improbabile sisma, quanto quello che può accadere ad un edificio che non è “in salute”, che è stato rimaneggiato negli anni senza una visione di insieme o che non ha goduto delle necessarie e tempestive manutenzioni programmate.